sabato 23 aprile 2022

LA SERA DEL GIORNO DI PASQUA..... di

 

Don Paolo Squizzato

OMELIA II domenica del Tempo di Pasqua

Gv 20, 19-31
La sera del giorno di Pasqua, l’Amore infrangendo e vincendo la paura, raggiunge coloro che lui stesso ha scelto. Un "materiale umano" questo non ineccepibile dato che di questi uno l’ha rinnegato, gli altri sono fuggiti. Ma questi lui «non si vergogna di chiamarli fratelli» (cfr. Eb 2, 11), e ancora una volta si fa loro incontro, li raggiunge nella loro debolezza, nella loro invincibile fragilità, nella loro incredulità e paura.
Il testo dice che il Risorto entrò e ‘stette nel mezzo’ (v. 19). Egli si pone al centro, ‘dentro’ la parte più buia di ciascuno di noi. L’amore risorto, ossia quello più forte della morte, non è più solo il Dio con noi ora, ma il Dio ‘in noi’, e lì apporta pace! Al centro delle mie paure, delle mie debolezze, delle mie depressioni, delle mie disperazioni, egli entra ‘a porte chiuse’ e dona la pace da sempre invocata.
«E detto questo, insufflò e disse loro: Accogliete lo Spirito Santo» (v. 22). Gesù insufflò. Questo verbo, tradotto nel nostro brano con soffiò, è un termine rarissimo nella Bibbia. Ricorre qui, e nell’Antico Testamento due volte: quando
Dio soffiò vita in Adamo fatto di terra (cfr. Gn 2, 7) e s’una distesa di ossa aride riportandole in vita (cfr. Ez 37).
Ora noi abbiamo questo medesimo Spirito santo, la stessa vita di Dio, per questo ha senso questo “amatevi” di Gesù. Un invito – non un comando – ad essere, a vivere secondo la nostra vera natura, per farci passare dall’essere solo ‘terra’, ammasso di ossa, a esseri finalmente dei viventi!
Amando vivremo ‘da Dio’, adatti a insufflare vita in coloro che ne saranno privi, a dare senso a storie frantumate, rimettere insieme cocci in coloro che si sentiranno a pezzi. Ma soprattutto, possedendo il medesimo ‘potere’ della divinità potremo perdonare. Ossia farci dono reciproco del perdono capace di riscattarci da tutte le tenebre che ci abitano; 

ed è nel perdono che ogni miseria diventa luogo di amore più profondo, ogni relazione viene rinsaldata.
Saremo così chiamati a testimoniare il perdono che è un miracolo più grande che risuscitare i morti, perché i morti moriranno di nuovo, mentre nel perdono dell’altro io rinascerò come figlio di Dio, non conoscendo mai più la morte.

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