UN RADUNO CONDIVISO
Primo fra tutti il rincontrarci insieme in presenza dopo che ci eravamo visti e conosciuti solo in piattaforma online. Riunirci tutti insieme provenienti da ogni diocesi siciliana sotto un unico Cristo parlando lo stesso linguaggio collettivo dà “Speranza e Gioia”. Il raduno è iniziato alle 16,30 presso la Chiesa Cattedrale di Patti dedicata a San Bartolomeo. Dopo l'accoglienza, visita alla Cattedrale di origine Normanna (anno 1100). Alle 18,00 la Santa Messa Presieduta dall'Animatore Spirituale Territoriale Don Bernardo Giglio con la Concelebrazione degli Animatori Spirituali presenti.
Dopo la Messa Don Giuseppe Lombardo, Animatore Diocesano, e Santina Bellone, Coordinatrice Diocesana di Patti, hanno gestito l’incontro durante il quale sono intervenuti il Coordinatore Territoriale Alberto Ciacio e Don Bernardo Giglio. Alle ore 21,30 cena conviviale, dove abbiamo avuto modo di fraternizzare ancora di più.
Sabato 31 alle ore 09,00 raduno nello splendido Santuario della Madonna del Tindari, incantevole posto sulla sommità di una collina da dove si può ammirare la bellezza della natura, luogo incantevole con una vista sul mare e i laghetti di Marinello.
Dopo la visita al Santuario, con preghiera al Santissimo e alla
Madonna Nera venerata in questo luogo, ci siamo spostati in un salone
conferenze del Santuario per iniziare il secondo incontro territoriale.
Presente S.E. Mons. Carmelo Ferraro, Vescovo Emerito di Agrigento, colui che per primo 50 anni fa' portò da Roma il Cursillos nella diocesi di Ragusa.
Non poteva mancare una sua
meditazione sull'essere comunità prendendo spunto dagli Atti degli Apostoli
quando la comunità era riunita per decidere chi doveva sostituire e prendere il
posto di Giuda. Dopo la presentazione personale e un messaggio da parte di
tutti i Coordinatori diocesani l’incontro si è stato chiuso da Alberto e Don Bernardo a nome di tutto il
Territorio con il canto finale Vittoria. Rifocillati, siamo ripartiti, stanchi
ma ricaricati di Gioia e in Spirito per quanto nella Grazia di Dio avevamo
vissuto.
Ultreya
Giulio Morello
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