“Vanità delle vanità. Tutto è vanità.”.
Letta questa citazione sacra, tratta dal libro di Qoelet, nel nostro gruppo personale ci siamo chiesti : “ siamo tutti poco umili nel raccontare nelle nostre ultreye le vivenze positive ed i nostri successi. Possiamo affermare che la vanità trova spazio persino nella carità ? “Quale guadagno viene dall’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?”
Nel passato avevamo partecipato e organizzato nella nostra città importanti eventi e
conferenze stampa, tra i quali è ancora vivo il ricordo del viaggio in mare con barche a vela, con a bordo i pazienti in “velaterapia”, grazie anche al contributo dell’AIL nazionale, della Marina Militare, della Capitaneria di porto e di altri operatori portuali.
Insoddisfatti
e senza darci esauriente risposte alle nostre domanda, seguendo la “nostra
inquietudine” e l’iniziativa del nostro fratello Salvo siamo diventati
volontari AIL, l’associazione che combatte in Italia le leucemie. Così, a
turno, ci occupiamo di accompagnare i malati nei centri di cura di tutta la
Sicilia.
Quello
che riceviamo dal nostro volontariato non sono soldi, ma è amore, affetto,
sorrisi, carezze, gioia, dolcezza…A nostro parere, sono le cose più belle che
si possono ricevere nella vita”. Disse Gesù: “Se dunque io, il Signore e il
Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli
altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche
voi”.
Tutto
questo, senza vanità e con spirito sincero.
Giuseppe, ultreya di Augusta