mercoledì 5 aprile 2023

LA PASQUA

La celebrazione della Pasqua ricalca sostanzialmente un rito compiuto dai pastori nomadi nella notte del plenilunio di (marzo-aprile) (Il calendario adottato era lunare) prima della partenza verso i pascoli primaverili. In una sorta di pasto sacro familiare consumato nell’accampamento, si mangiava la carne abbrustolita di un agnello maschio nato nell’anno.

Il sangue dell’animale sgozzato, asperso sui pioli e all’ingresso della tenda avrebbe dovuto all’allontanare ogni pericolo di sterminio. Il popolo ebraico, assumendo questo momento simbolicamente importante presso i nomadi, per celebrare la “Pasqua del Signore vostro” indica con precisione le modalità celebrative: l’agnello doveva essere immolato al tramonto da tutta la comunità radunata; la sua carne va arrostita e consumata in fretta, come da viandanti in sosta pronti a riprendere il viaggio. Il termine Pasqua può forse derivare da “pasch” che significa “saltare”, ”passare oltre”. Si allude qui forse alla danza come primo momento della festa. In questo contesto è chiaramente indicato il “passare” di JHWH in mezzo all’Egitto per mettere a morte i primogeniti egiziani e “risparmiare” Israele. La festa diviene infatti, di generazione in generazione “Memoriale” (ZIKKARON) perenne dell’uscita dall’Egitto, rendendo presente nell’oggi della comunità il dono della libertà offerta nel passaggio e continuamente rinnovata. Nella festa tipica di un gruppo (Seminomade) si fonda un’altra celebrazione:  

 

quella degli AZZIMI che durava sette giorni. Anche questo era un rito antico, nato fra gli agricoltori. Al momento del raccolto si offrivano il primo covone e il primo pane impastato senza lievito. L’eliminazione del lievito aveva un significato purificatorio in quanto la fermentazione, secondo la mentalità semitica, era vista come elemento di corruzione. Le due feste, quella di Pasqua e quella degli azzimi: si fondevano per comando del Signore nell’unica celebrazione del memoriale dell’uscita dall’Egitto e dunque della liberazione operata da Jhwh a favore del suo popolo Israele.

 La Pasqua di Gesù Cristo è simile a quella del popolo ebraico, che, sulla parola di Mosè e con la sola forza della Fede nel Dio dei suoi padri, si libera dal potere del Faraone e lo trascina con se nella morte, per rinascere alla vita oltre il Mar Rosso e pervenire così all’INCONTRO con Dio sul Sinai e nella terra promessa.

(dalla 4 catechesi di don Angelo Saraceno nella Quaresima)

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