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domenica 23 giugno 2019

“Fratelli di Cielo” di don Raffaele Aprile.


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UN PREVEDIBILE SUCCESSO DOPO IL PRIMO LIBRO
 Nella sala conferenze Mons. Baranzini del Santuario della Madonna delle Lacrime in Siracusa, giorno 20 giugno del 2019 è stato presentato il secondo libro di  don Raffaele Aprile dal Titolo “Fratelli di Cielo”.
La sala conferenze è stata insufficiente  a contenere tutti gli intervenuti.
La presentazione è iniziata con una breve premessa del Rettore del santuario don Aurelio Russo, poi la parola è passata a Mons. Giuseppe Greco che ha presentato il libro analizzandolo sotto l’aspetto teologico e strutturale.
Il Libro, sostiene Mons. Greco, è un dialogo poetico, un libro di poesia corale, un’ armonia di pensieri, un’armonia di più note consonanti e di più voci armoniose che diventano un canto polifonico. Ciascuno  con il suo contributo alla verità che ha dentro di se. Un filo conduttore guida il suo autore, “ la ricerca della porta che ci conduce al cielo”, la ricerca del  senso profondo del  mistero di Dio, del  mistero di amore infinito ricavato anche dalle  poesie sbocciate dalle esperienze della vita degli altri.
E’ seguito  un breve intervento dell’editorialista Antonio Cardillo il quale, con una sua recente testimonianza, ha voluto dimostrare che bisogna essere sensibili a Dio, usare le occasioni che si presentano per dare piccole pillole di verità evangelica, esercitando così coerenza morale.
L’autore, don Raffaele, ha concluso la presentazione di questo secondo sforzo editoriale con alcune note interpretative dell’opera, dalla sua vocazione Mariana al desiderio di chiarire il  motivo della sua iniziativa, dal proporre al lettore, in maniera essenziale e accessibile, alcune nozioni fondamentali sulla presenza di Dio nella  quotidianità con i suoi   affanni e con le sue tentazioni. Molto apprezzata la recita di alcune poesie magistralmente interpretate dalla critica d’arte dott.ssa Maia Lucia Riccioli.
Pur nell’assoluta condivisione dei contenuti formulati dagli interventi , Il libro di don Raffaele è molto più articolato rispetto a  quello che possa sembrare dopo una prima frettolosa lettura. Nonostante il suo manifesto filo conduttore, “La vocazione Mariana” e la voglia di “Cielo” il testo presenta e rappresenta molte  problematiche esistenziali del quotidiano che non possono essere comprese e liquidate con “l’Ovvio”, con il giudizio razionale del comune semplice pensare. Sarebbe un grande errore pensare di poter comprendere la struttura del libro, le sue tematiche nei  diversissimi contesti  con una semplice lettura. I capitoli del libro con le sue poesie, con le sue riflessioni con le sue testimonianze vanno profondamente analizzati e riletti se si vogliono comprendere i significati a volte nascosti e più pregnanti. Ogni pagina diverrà una meditazione. Il lettore troverà sempre un pensiero iniziale con un invito alla riflessione.
A mio giudizio l’opera è andata oltre l’intenzione del suo autore e va interpretata secondo le sensibilità di chi la legge e nelle diverse condizioni in cui ci si viene a trovare, ciò che  fanno del libro un “Unicum”. Ma di questo ne parleremo in altra occasione.
Luigi Majorca