domenica 27 settembre 2020

Introduzione al Vangelo di padre Fernando Armellini:

 Il sì più convinto passa attraverso un no. 

C’è chi risponde sì senza aver capito e chi, più lealmente, dice no perché non è convinto e vuole comprendere meglio.

Il suo no è solo un modo poco garbato di chiedere spiegazio­ni e di dire che vuole vederci più chiaro. *Chi a Dio risponde subito sì forse non si è reso conto chi egli sia, come la pensi e che cosa proponga.* 

Nella nostra società è apprezzato chi produce.

Il vecchio, il malato, il disabile sono rispettati, amati, aiutati, ma sono sentiti spesso come un peso; non è immediata la percezione del loro valore e della preziosità del loro contributo a rendere più umano il nostro mondo.

Premiamo gli efficienti e i capa­ci; stimiamo chi è riuscito a farsi da solo, remuneriamo chi lavora.

Dio invece parte dagli ultimi, si interessa degli ultimi, privilegia e premia gli ultimi. Gratuitamente. 

La parabola della scorsa domenica ci ha sconcertato e for­se, durante la settimana, abbiamo riflettuto sull'illogicità del comportamento del padrone che retribuisce gli operai dell’ul­tima ora come i primi.

È difficile rinunciare alla religione dei meriti e credere nella gratuità dell’amore di Dio. 

La lettura di oggi sembra rispondere alle nostre obiezioni: «Voi dite: non è retto il modo di agire del Signore. Ascolta dunque: non è ret­ta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?» (v. 25) .

Dire sì a Dio significa rinunciare ai propri pensieri e ac­cettare i suoi. 

Egli non cerca i sazi, ma chi ha fame per ricol­marlo dei suoi beni (Lc 1,53); non apprezza i potenti che siedono sui troni, ma si abbassa per innalzare gli umili (Lc 1,52); non premia i giusti per i loro meriti, ma si fa compa­gno dei deboli e introduce per primi nel suo regno i pubbli­cani e le prostitute (Mt 21,31).

Solo chi si riconosce ultimo, peccatore e bisognoso del suo aiuto potrà sperimentare la gioia di essere salvato. 
Buona Domenica 

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