domenica 13 settembre 2020

IMPARIAMO A PERDONARE DI Don Raffaele

UN PERDONO SENZA MISURA


 "Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".

Perdonare è il verbo che il cristiano degno di questo nome è chiamato a coniugare all'indicativo presente, prima persona singolare, non una volta, non sette volte, ma settanta volte sette, sempre.

Compito assai impegnativo, impresa non facile da porta re avanti.

Se Dio non usasse misericordia verso di noi e non fosse propenso a perdonarci tutte le volte in cui pecchiamo, saremmo persi, condannati alla dannazione eterna.


Esempio sublime del perdono è Gesù che dall'alto della croce dove è stato inchiodato, rivolge al Padre questa invocazione: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.

Se manca la coscienza del peccato non si è in grado di chiedere ed ottenere il perdono di Dio.

Pietro riconobbe di avere peccato  rinnegando per tre volte Cristo, incontrò lo sguardo amorevole di Cristo, e pentito, pianse amaramente.

Gravissima disgrazia sarebbe  misconoscere l'amore misericordioso di Dio e la sua volontà di salvare l'uomo, di perdonarlo. Giuda fu uno di questi e la conclusione fu tragica, disperato andò ad impiccarsi.


Grazie, Gesù, per tutte le volte in cui mi hai usato misericordia e mi hai perdonato.

Ti chiedo la grazia di essere per i mei fratelli testimone del tuo amore, del tuo perdono.

Lo desidero, lo voglio, mi impegno a non fare prevalere in me i sentimenti di vendetta per il male ricevuto, ma sul tuo esempio e con il tuo aiuto voglio saper dire anch'io: Padre, personali perché non sanno quello che fanno.

Don R. Aprile

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